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ATTREZZATURE PER ZONE ATEX: SCELTA E MARCATURA

ATTREZZATURE PER ZONE ATEX: SCELTA E MARCATURA

La UNI 1127-1 individua compiutamente 13 tipologie di innesco, ma non fornisce indicazioni esaustive su come valutarne l’efficacia. Il metodo RPM colma questa lacuna, definendo un percorso teorico che permette di modellare e sperimentare in maniera replicabile la valutazione di efficacia degli inneschi. Per quanto riguarda le attrezzature, al contrario, esistono norme di prodotto, recentemente modificate, che definiscono misure di sicurezza adeguate al tipo di zona. A seconda del tipo di atmosfera esplosiva cui sono destinate, le attrezzature seguono standard diversi e possono fare riferimento a modi distinti di garantire la sicurezza; ad ogni modo corrisponde una marcatura che documenta l’idoneità dell’attrezzatura ad un certo tipo di zona pericolosa.

Richiamo di seguito i riferimenti più generali, rinviando all’articolo per una trattazione più dettagliata dell’argomento.

Le norme di prodotto indicano misure “prescrittive” che mirano a contenere la probabilità di innesco entro livelli proporzionati al grado di sicurezza richiesto per la zona. In altre parole:

  • un’attrezzatura di categoria 1 fornisce un livello di protezione molto elevato, adeguato per zone 0 e 20;
  • un’attrezzatura di categoria 2 fornisce un livello di protezione elevato, adeguato per zone 1 e 21;
  • un’attrezzatura di categoria 3 fornisce un livello di protezione normale, adeguato per zone 2 e 22.

Ad ogni livello di protezione corrispondono standard di riferimento, individuabili utilizzando la matrice che segue. Segnaliamo, in particolare, che le norme della serie EN 13463 non sono più in vigore.

Le attrezzature si distinguono in primo luogo tra apparecchiature per miniera (gruppo I) ed apparecchiature di superficie (gruppo II); esistono poi ulteriori livelli di suddivisione che distinguono tra:

  • apparecchiature elettriche ed apparecchiature non elettriche;
  • apparecchiature per zone con presenza di gas / vapori oppure di polveri;
  • il gruppo dei gas è ulteriormente suddiviso a seconda del gruppo di sostanza cui è adatto che richiedono misure man mano più restrittive. Quindi:
    • un’attrezzatura del gruppo C ha un livello di sicurezza più elevato rispetto ai gruppi A e B e può essere utilizzata anche con sostanze degli altri gruppi;
    • un’attrezzatura del gruppo B ha un livello di sicurezza più elevato rispetto al gruppo A, ma inferiore rispetto al gruppo C e può essere utilizzata con sostanze del gruppo A ma non con sostanza del gruppo C;
    • un’attrezzatura del gruppo A ha un livello di sicurezza più basso rispetto agli altri gruppi e può essere utilizzata solo con sostanze del gruppo A;
  • analogamente a quanto succede per i gas, anche per le polveri esistono tre tipi di sostanze che sono:
    • IIIA- particelle e fibre combustibili
    • IIIB- particelle e fibre combustibili e polveri non conduttive
    • IIIC- particelle e fibre combustibili e polveri conduttive
  • classe di temperatura: ogni sostanza ha una temperatura di autoinnesco; la classe di temperatura limita la temperatura massima dell’attrezzatura e la rende compatibile con certe sostanze si, con altre no. Per la classe delle polveri si indica la lettera T seguita dalla massima temperatura superficiale accettabile (es. T210°C), che ovviamente deve essere correlata alla temperatura di autoaccensione in strato o in nube della sostanza presente nella zona.

Scarica la matrice sugli standard costruttivi di attrezzature ATEX

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    Antonio Fidelibus - esperto di ATEX

    Con una profonda passione per i fenomeni fisici del fuoco e delle esplosioni ed un'esperienza pluridecennale nel settore dell'ATEX, Antonio Fidelibus sta contribuendo significativamente all'innovazione della sicurezza contro le esplosioni. Inventore del simulatore di esplosioni, ha messo a punto il metodo RPM, approccio speditivo al calcolo di sovrapressioni e radiazione termica. Nell'ambito di ATECOS srl è responsabile scientifico e si occupa di test di esplosioni, applicazioni del metodo RPM e divulgazione scientifica.